“…quel momento è stato come un’illuminazione, un faro che si è accesso su tutta la strada che ho fatto… Mi sono riconosciuta e, così come oggi, mi riconosco anche e grazie al mio respiro.“
Ormai è un po’ di tempo che ho preso confidenza con il mio respiro… beh sì poco più di 50 anni, considerando quel mio primo respiro tanto atteso quanto in ritardo, del 1971. Ma quando dico confidenza, intendo che ho imparato a conoscerlo, a comprenderlo e soprattutto ad ascoltarlo.
A volte così corto come tutte le volte che ho rincorso l’autobus o il treno… invece tanto lento e calmo ogni volta che mi sono immersa in un libro e la sua storia… poi così profondo e fluido quando ascolto le persone o faccio meditazione.
È soprattutto con il lavoro su di me e con la meditazione che ho davvero imparato cos’è, o meglio chi è, il mio respiro. È un grillo parlante, leale, onesto che mi dice sempre la verità. Su come sto, su ciò di cui ho bisogno, e di come, grazie a lui, posso connettere la mia mente con il mio corpo e ricentrarmi completamente. Ormai ho imparato ad ascoltare questo suggerimento e in qualche occasione mi stupisco ancora quando, mettendolo in pratica, riesco a placare i pensieri, a rallentare il criceto che mi frulla in testa, riesco ad esserci per me.
Lo stupore più grande, proprio quello che mi ha lasciato a bocca aperta (in fondo poi lo ero davvero a bocca aperta…) è stato dal dentista. Sì proprio lì sulla sempre temuta poltrona, con il dottore tutto preso a devitalizzarmi un molare e la sua assistente che lo aiutava. Ero così rilassata, così in ascolto del mio respiro e dell’aria che mi riempiva la pancia che loro due erano solo il loro movimento e il loro lavoro. Mi era sparita la tensione nelle braccia, la rigidità dalla schiena e le mie gambe erano comodamente e mollemente appoggiate alla poltrona.
È stato due anni fa ormai, e quel momento è stato come un’illuminazione, un faro che si è accesso su tutta la strada che ho fatto, l’impegno che ci ho messo. Mi sono riconosciuta e, così come oggi, mi riconosco anche e grazie al mio respiro.
(Thich Nhat Hanh)
Nota: racconto di Federica Dalla Piazza, redatto e pubblicato con l’autorizzazione della protagonista 😊😊😊